Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/290

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platone. 255

per consuetudine è come quella con cui i pedagoghi comandano ai fanciulli e i precettori a quelli che vanno a scuola. Per discendenza dicono alcuni un’autorità, come quella colla quale i re lacedemoni governano: poichè da certe famiglie si traggono i re; e al modo stesso governano in Macedonia, essendo colà pure costituita per ischiatte la dignità reale. V’hanno finalmente di quelli che a malgrado dei cittadini comandano per forza o per frode; una sì fatta autorità dicono essere per violenza. Un’autorità adunque è per legge, una per natura, una per consuetudine, una per discendenza, una per violenza.

LIX. V’ha tre maniere di discorsi oratorii, poichè quando s’induce a far guerra od alleanza contro di alcuno, questa specie si chiama esortazione. Quando si propone di non fare nè guerra, nè alleanza, ma di stare in pace, questa specie è dissuasione. Terza specie di discorsi oratorii: quando uno asseveri di essere stato ingiuriato da un tale, e gli attribuisca la colpa di molti mali, e questa specie si chiama accusa. La quarta specie dei discorsi oratorii si chiama difesa, ed è quando uno dimostra ch’egli nè ha violata la giustizia, nè altro affatto ha commesso di sconcio, e questa chiamano difesa. Quinta specie di discorsi oratorii, quando uno lodi e ponga in vista l’utile e il bello. Questa specie chiamasi lode. Sesta specie, quando uno fa conoscere il turpe; e questa specie chiamasi biasimo. Dunque dei discorsi oratorii uno dicesi lode, uno biasimo, uno esortazione, uno dissuasione, uno accusa, uno difesa. — Divide in quattro il retto parlare. Primo, ciò che si dee