Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/37

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talete. 17

Misone, del quale diremo. Costui viene posto da Eudosso invece di Cleobulo, e da Platone invece di Periandro. Intorno a lui questo rispose il Pitio:

     Dico un eteo Misone in Chene nato
     Più di te alla prudenza alta ha la mente.


E chi lo interrogò fu Anacarsi. Dedaco platonico e Clearco dicono che la guastada fosse spedita da Creso a Pittaco, e così andasse in giro. Androne nel Tripode, che gli Argivi per premio della virtù al più sapiente dei Greci stabilissero un tripode, e che fosse aggiudicato alto spartano Aristodemo, il quale lo cedesse a Chilone. Anche Alceo fa menzione di Aristodemo così:

     Poichè fama è che un tempo Aristodemo,
     Certo non senta acume, abbia in Isparta
     Ragionato tai detti:
     La ricchezza fa l’uom, ma col mendico
     Nulla stassi di buono e d’onorato.


Alcuni dicono che da Periandro fosse spedita a Trasibulo tiranno dei Milesii una nave carica; e che avendo questa fatto naufragio nel mar Coo, fu poi da certi pescatori rinvenuto il tripode. Fanodico afferma che rinvenuto nel mare ateniese si trasportasse in Atene, e adunato il popolo, si spedisse a Biante. Del perchè, quando di Biante si terrà discorso. Altri narrano che il tripode fabbricato da Vulcano donato fosse dal Dio a Pelope che si maritava; che in seguito pervenuto a Menelao, e insieme con Elena rapito da Alessandro,