Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/370

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V. Grazioso è ciò che si attribuisce a Lacide. Mandato a cercare da Attalo, narrasi aver detto, doversi le immagini contemplare da lungi. — Uno che tardi studiava geometria gli disse: Che ora sia tempo? Ed egli: Nè pur ora.

VI. Morì quando cominciò ad essere caposcuola nel quarto anno della centrentesima quarta Olimpiade, e dopo avere condotta la scuola per anni ventisei. La sua morte fa di paralisi per soverchio bere; e noi abbiamo così scherzato su di esso:

     Lacide, pur di te la fama è corsa
       Che tu sorpreso da soverchio Bacco
       Per la punta dei pie’ ne gisti a Dite.
       Certo egli è manifesto , che se in corpo
       Entra di molto Bacco i membri scioglie.
       Generato perciò non fu Lico?