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CAPO IX.


Carneade.


I. Carneade di Epicomo o Filocomo, al dire di Alessandro nelle Successioni, era cireneo.

II. Letti i libri degli Stoici, e accuratissimamente que’ di Crisippo, li confutò con moderatezza e sì li ebbe in concetto, che questo solea dire in proposito: Se Crisippo non era, io non sarei.

III. Uom studioso s’altri fu mai, ma più che alle fisiche dedito alla morale; ond’è che per vacare alle lettere la chioma e l’ugne lasciava crescere; e fu nella filosofia tanto efficace, che gli oratori, abbandonate le scuole, si recavano da lui per udirlo.

IV. Aveva anche robustissima la voce, di guisa che il prefetto del ginnasio gli mandò non gridasse tanto. Ed egli a dire: Dammi la misura della voce. Per la qual cosa quegli il riprese di rimando dicendogli: Misura hai gli uditori.

V. Era acerbamente riprenditore. Nelle quistioni invincibile. Del resto per le prefate cagioni cansava i conviti.

VI. Una volta che Mentore bitinio, suo discepolo, era venuto da lui per una disputa (Mentore, come narra Favorino nella Varia istoria, richiedeva d’a-