Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/454

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tone, e che divide la filosofia in logica, fisica ed etica. Per conciliare queste divisioni fra loro converrebbe ammettere che la logica e la fisica non fossero che suddivisioni. Aristotele, dice Ritter, non è stato abbastanza preciso nel determinare l’idea delle differenti parti della filosofia, anzi risulta dall’esame de’ suoi scritti ch’e’ non rimane sempre fedele alla divisione da lui fatta. — „La filosofia teorica o speculativa ha per oggetto l’ordine reale che non dipende dalla nostra volontà; la pratica, l’accidentale ed il volontario. Gli enti reali sono o invariabili o variabili; questi ultimi caduchi, o non caduchi. Le cose sublunari sono variabili e caduche; il cielo non caduco, ma variabile; Dio solo non può mutare nè perire. Per conseguenza, la filosofia speculativa, in ragione che più o meno ci innalziamo ad astrattezze è, o la fisica, o la matematica, o la filosofia prima (metafisica); in ragione de’ suoi oggetti essa diventa fisica, cosmologia, psicologia, teologia. La filosofia pratica comprende la morale, la politica e l’economia“. — Tennemann.

Del pratico l’uno morale, l’altro politico. — „La politica, che così Aristotele chiama piuttosto tutta la sua morale, abbraccia ogni maniera di ricerche le quali hanno per iscopo il bene dell’uomo, sia nell’individuo, sia nella famiglia e nello stato. Aristotele parte di là per dividere la politica in tre parti, etica, economica e politica, nel senso stretto della parola. L’etica, che ha per iscopo il bene morale dell’individuo, gli sembra come il fondamento delle altre parti della politica, poichè nulla di bene puossi fare in uno stato se buoni non sono i costumi. Viene in seguito l’economico, che tratta della buona amministrazione della casa, e che dee precedere la politica, perchè la famiglia è il fondamento dello stato. — Il nostro filosofo non è molto severo nella sua morale. Egli insegua come l’abile