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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/459

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annotazioni 419

stema tecnico di logica, comunicatogli da’ Bramini, i! quale divenne fondamento del metodo aristotelico. Il suo sillogismo trovasi di fatti in Kanada.

Per le morali la mente. — „Il principio della morale di questo filosofo è la moderazione dei desiderj secondo il giudizio della ragione. Al principio positivo del dovere assoluto, stabilito da Platone, al principio positivo del piacere, slabilito da Epicnro, egli sostituisce, conformemente al carattere generale della sua filosofia, una regola astratta. La virtù consiste, in conseguenza di questa regola, in un mezzo tra passioni contrarie. Lo scopo della morale è il contento che deriva da codesta moderazione di desideri. Si dee notare, in ciò ch’ei dice della giustizia, una distinzione che fu in seguito generalmente adottata dai teologi casuisti e giureconsulti, la distinzione cioè della giustizia commutativa, che regola le transazioni e i rapporti da privato a privato, seguendo una proporzione aritmetica, e la giustizia distributiva, che, nello stato distribuisce le ricompense e le pene secondo una proporzione geometrica.“ — Salinis ec.

Dio affermava incorporeo, non altrimenti che Platone. — Ritter non osserva una differenza essenziale tra Platone e Aristotele nella maniera con cui si formano l’idea di Dio. In Platone la dottrina sopra Dio e sulle sue relazioni col mondo è assai più mitica che in Aristotele. Questo filosofo è lontano dallo accontentarsi di un’esposizione mitica, volendo tutto rivestire di un’espressione scientifica determinata.

Estendere la sua provvidenza ec. — Nella spiegnzinne del mondo, dice Ritter, tanto in Platone quanto in Aristotele, la necessità si colloca insensibilmente e quasi in maniera non visibile, a lato della forza divina e razionale. La dottrina di Aristotele non si differenzia in questo dalla dottrina del maestro; essa non cerca nella natura delle cose subordinate il