Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/180

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annotazioni 163

dice Plinio, la statua di un filosofo. Poteva aggiugnere di uno Stoico.“ — Visconti.

XIII. Rado usò con fanciulli ec. — Questo passo sarebbe in opposizione con ciò che afferma Antigono Caristio, presso Ateneo, nella vita di Zenone: [testo greco], [testo greco]. Par conciliare i due passi, lo Schweighaeuser vorrebbe che si scrivesse così: [testo greco], [testo greco].

XIV. Re Antigono facea bagordi da lui. — La condiscendenza dei filosofi pei re, dice il Leclerc, non era poi somma come si polrehbe credere; da che Antigono un giorno, colmo più del dovere di vino, promettendo a Zenone compiacerlo di qualunque cosa lo avesse richiesto, udì rispondersi dal filosofo: Dunque va a recere. Lo che mostra in che specie di fratellanza vivessero fra loro re e sapienti!

XV. E ne profitasse per un’altra parte di molestia. — Perchè dall’infimo luogo nessuno moveagii quistione, nè gli ambiziosi volentieri vi si assidevano.

XVI. Quale teatro ho io perduto! — Cioè quale teatro vien tolto alle mie imprese.

XIX. Qual pensi che fosse il patire de’ tuoi commensali ec. [testo greco] — Emendazione dell'lacohilzio.

Molti filosofi insipienti in molte cose ec. — Il Borbeck: Molti filosofi sapere le grandi cose, nelle ordinarie e piccole essere senza esperienza.

XXV. Finì di ott’anni sopra i novanta. — Tutte le date sulla vita di Zenone, secondu Ritter, sono incerte. Secondo il P. Corsini, ne’ Fasti attici, morì di oltre novant’anni.

XXXII. Di tutti in comune i domini stoici ec. — Lo stoicismo, il più legittimo figlio delle dottrine socratiche, succede a’ grandi sistemi di Platone, di Aristotele, di Epicuro. Esso tenta una via più semplice e naturale per isciogliere le