Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
178 | annotazioni |
della immediata convinzione, perchè essi, hanno ancora il sentimento dell’energia di que’ tempi, ma non possono più sodisfare il loro sogno di credere che per mezzo dell’esame scientifico, il che gli fa tendere alla tranquillità dello spirito, senza per altro procacciargliela.“ — Ritter.
LXXVIII. Le mistioni farsi nel totale. — „Gli Stoici riguardavano il legame tra le cose del mondo come illimitato e al tutto generale. Così pretendeva Crisippo che una goccia di vino versata nel mare sarebbesi mescolata con tutto il mare, ed anche che questa mescolanza avrebbe penetrato tutto l’universo. Esprimevano sì fatto concetto coll’ideare le attività materiali nello spazio come compenetrantisi spargendo in tutta la materia un soffio che ne tenesse tutte le parti riunite, e che vi producesse una perfetta armonia tra l’essere e il patire. Ora questo soffio non è altro precisamente che la causa generale attiva, il dio degli Stoici, o la ragione che penetra tutto, alla stessa maniera che l’anima penetra il nostro corpo, e che si annunzia in ogni cosa come la forza che lega, ma in modo differente nelle differenti cose.“ — Ritter.
LXXX. Verso donde soffiano. — [testo greco]. Lacuna indicata dall’asterisco di alcune edizioni, ma non avvertita nè dal Menagio, nè dall’Aldobrandino, nè da F. Ambrogio. Supplì il Casaubuono coll’ajuto di Plutarco così: [testo greco].
LXXXI. 'Nelle cavità della terra. — [testo greco]. Questa lacuna, indicata dall’asterisco di alcune edizioni, fu osservata dall’Aldobrandino il quale sospettò che alcuna cosa si desiderasse intorno a tremuoti. E. Menagio vi sopperì con Suida: [testo greco]