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pitagora. 207

scuola si mantenne quasi nove o dieci generazioni; poichè gli ultimi Pitagorici, i quali vide anche Aristosseno, furono Senofilo da Calcide, in Tracia, Fanto fliasio, Echecrate, Diocle, Polinnesto fliasio e lui. Furono suoi discepoli Filolao ed Eurito, fra Tarentini.

XXV. V’ebbero, quasi allo stesso tempo, quattro Pitagora, non molto lontani l’uno dall’altro. Un Crotoniate, uomo tirannesco. — Un altro fliasio, maestro d’esercizj corporei (untore, come dicono alcuni). — Terzo, un da Zacinto. — Quarto, quest’esso, al quale si attribuiscono gli Arcani della filosofia, (maestro di quelli); e da cui venne in uso il proverbiale Ei lo ha detto. — Alcuni affermano esservi stato anche un altro Pitagora, da Regio, statuario, che pare fosse il primo ad osservare le proporzioni e l’accordo. — Ed un altro, statuario da Samo. — Ed un altro, cattivo retore. — E un altro, medico, che scrisse i libri sulla squilla, e compose alcun che intorno ad Omero. — E un altro, come racconta Dionisio, scrittore delle cose doriche. Eratostene, secondo che è citato da Favorino, nell’ottavo Della varia istoria, dice essere questo il primo che, chiomato e vestito di porpora, combattè con arte al pugilato, intorno l’Olimpiade quarantesima ottava; e che, escluso da’ fanciulli e posto in canzone, fu tosto ammesso fra gli uomini, e li vinse. Ciò spiega anche l’epigramma composto da Teetete:

   Forestier, se un Pitagora conosci,
      Un Pitagora samio, capelluto,
      Celebrato pugile, io son quel desso.