Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/266

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annotazioni 247

in Italia? — Oppure venne di fuori? e donde? e quando? — La rassodia che per noi si trascorse è ben lungi dal rispondere a quistioni antiche quanto la storia, coperte di velo densissimo! Non è da questo luogo nè da me raffrontarle! Tuttavolta piaccia all’acuto lettore che qui si soggiungano alcuni brani di opere, in cui toccasi dell’argomento, e massime di una, profonda più ch’altri non crede, il Platone in Italia, le cui note l’infelice autore, colpito di demenza, consegnò alle fiamme prima di morire. — „Quando io veggo molte favole immagino molta antichità, ed allora il soggetto cui le favole si attribuiscono diventa per me un essere ideale. — Io ardisco dirti che Pitagora non ha esistito mai; che altro egli non è che un’idea immaginata per dinotare un sistema di cognizioni che ha incominciato da tempi molto antichi, che si è conservato e tramandato per mezzo di un collegio di sapienti, che e nato e cresciuto in Italia.“ — „Si dice che Pitagora abbia al tempo stesso scoverta la proprietà dell’ipotenusa, le proporzioni della musica e le leggi dell’armonia celeste. Non vedi che queste verità non si possono scoprire da una stessa persona, e che colui il quale sa tanto poco di geometria da ignorare la proprietà dell’ipotenusa, non ne può poi saper tanto da calcolare le proporzioni dell’armonia? Se è vero che Pitagora abbia scoperto le proprietà dell’ipotenusa, ha dovuto essere molto antico; se ha scoperto il sistema celeste, ha dovuto essere molto moderno.“ — „Pitagora non potrebbe essere il Lino e l’Orfeo degli Italiani? Il suo nome (persuasore per eccellenza) non ripugna a questa supposizione.“ — „Io ritrovo la filosofia di Pitagora nella lingua che parlano gli abitatori dell’interno dell’Italia, i quali al certo non hanno potuto discendere dalle colonie greche, quali si dicono essere Taranto, Crotone, Sibari. La lingua che parlano questi Italiani, non ha certo veruna origine