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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/341

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320 capo xii timone.

libro che ha per titoio Il banchetto funebre di Arcesilao.

VII. Nessuno, al dire di Menodoto, fu successore di costui, ma la successione discontinuò fino a che Tolomeo il cirenaico non l’ebbe ristabilita. Secondo Ippoboto e Sozione furono suoi uditori Dioscoride di Cipro e Nicoloco di Rodi ed Eufranore seleucio e Prailo della Troade, il quale, secondo che narra Filarco, nelle Storie, fu d’animo sì paziente da sostenere d’essere come traditore ingiustamente punito, neppur degnando i cittadini di una parola. — Di Eufranore fu discepolo Eubulo alessandrino , di questo Tolomeo e di Tolomeo Sarpedone ed Eraclide. Discepolo di Eraclide fu poi Enesidemo cnosio, il quale compose otto libri Di ragioni pirroniche; di Enesidemo Zeusippo polite; di costui Zeusi il Guercio: di Zeusi Antioco laodiceo da Lico; di Antioco Menodoto da Nicomedia, medico empirico, e Teoda da Laodicea; di Menodoto Erodoto figlio d’Arieo da Tarso. Uditore di Erodoto fu Sesto l’Empirico, di cui sono i dieci libri Degli Scettici ed altri bellissimi; e uditore di Sesto Saturnino Citena, anch’esso empirico.