Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/394

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epicuro. 366

riferiamo ciò che diciamo, come, a cagion d’esempio: Donde sappiamo se questo è un uomo? L'opinione appellano eziandio congettura, e vera e falsa la dicono. Se attestata e non contradetta, vera; falsa, se non attestata e contradetta. Onde fu introdotto l’aspettare ([testo greco]), come l’aspettare e l’accostarsi ad una torre e il riconoscere quale appaia da vicino.

XXIII. Dicono due essere le passioni, piacere e dolore, e trovarsi in ogni animale; l’una propria, l’altra straniera; per mezzo delle quali si giudicano le cose da eleggersi o da fuggirsi. E delle quistioni alcune versare sulle cose, alcune sulla semplice voce. — E ciò, per sommi capi, della divisione e del criterio.

XXIV. Ma devo tornare alla lettera.

epicvro ad erodoto

prosperità.

„Per coloro, o Erodoto, i quali conoscer non ponno a fondo ciascuna delle opere nostre, scritte sulla natura, nè diligentemente esaminare la maggior parte dei libri da noi composti, ho preparato, a sufficientemente mantenere in essi la memoria delle principalissime dottrine, l’epitome di tutta l’opera; affinchè d’ogni tempo, nelle più assentite, possano essi trovare un soccorso, secondo che e’ si saranno dedicati alle naturali speculazioni. Quelli eziandio che abbastanza hanno proceduto nella contemplazione degli universali, devono rammentare le forme di tutta l’opera, ordinate per elementi; perchè noi abbiamo