Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/422

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epicuro. 395

e raggirarsi violento; e ancora per lo spezzarsi delle nubi a cagione dei venti, e pel cadere degli atomi produttori del fuoco ed efficienti l’immagine del lampo. E per molt’altre maniere sarà facile si osservi da chi attiensi e alle cose che veggiamo, e sa considerare ciò che a queste somiglia. In sì fatte condizioni di nubi precede il lampo al tuono, e perchè quando insieme le investe il vento, viene cacciata fuori la figura che forma il lampo, e dopo il vento avviluppato produce quel rumore; ed anche perchè al cadere di entrambi insieme il lampo usa verso di noi maggiore velocità, e in seguito viene il tuono, come accade di alcune cose che si osservano in distanza, e si fa in esse qualche percossa. — I fulmini possono generarsi e per più grandi unioni di venti, e per isvolgimento di essi e forte accendimento, e per rottura di una parte e sua caduta più impetuosa sui luoghi bassi, rottura nascente dall’essere più fitti i luoghi successivi per la compressione delle nubi; e anche per questa caduta di fuoco avviluppato. Ed a quel modo eziandio può farsi che il tuono, quando sarà maggiore il fuoco e inspirato con più forza e rompente la nube per non poter ritrarsi ne’ luoghi successivi a cagione che si produce maggiore condensamento in qualche alto monte, ove particolarmente cascano i fulmini, quantunque sempre alternando. Per più altri modi insomma si possono formare i fulmini, purchè si tenga lontana la favola: e si terrà lontana se alcuno seguendo destramente le cose che si vedono, osservi le occulte. — I presteri possono es-