Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/421

Da Wikisource.
394 epicuro.

tuar ciò, e per riunione di efflussi dalla terra e dalle acque: per più altri modi infine, i quali non è impossibile contribuiscano alle sì fatte composizioni. Ora da esse, parte urtantisi parte mutantisi, possono essere prodotte le piogge; e ancora le lunghe piogge, secondo che provengono dai luoghi opportuni che si aggirano per l’aria, ove si fecero più violente inondazioni da certe unioni opportune in cotali effondimenti. - I tuoni possono farsi e per isvolgimento di venti nella cavità delle nubi, siccome avviene nei nostri vasi, e per rimbombo di fuoco in esse soffiato, e per infrangimento di nubi e discordia, ed anche pel fregarsi e raschiarsi fra loro quand’hanno preso una consistenza cristallina. In una parola molti fenomeni e’ inducono ad affermare che di più maniere ciò si compia. — Anche i lampi avvengono del pari in molti modi; poichè nasce il lampo e per isfregamento e per collisione delle nubi, quando si perde quella configurazione che è produttrice del fuoco, e pel soffio eccitante che proviene dalle nubi per effetto dei venti, i quali preparano questo splendore; e per la spremitura che produce il comprimersi delle nubi, o di per sè a vicenda, o per mezzo dei venti; e per l’accogliere da tutte parti la luce disseminata dagli astri, quindi, costretta dal movimento delle nubi e dai venti, sfuggente a traverso le nubi; o per colamento di sottili particelle di luce da esse, o perchè la nube a mezzo del fuoco si rinserra e produce i tuoni; e per moto di quello, e per accendimento di vento, il quale si faccia per isforzo continuato di corso