Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/464

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annotazioni. 437

dottrina. La sua opinione si riduce semplicemente a questo: che la saggezza e la prudenza non servono, per vero dire, che ad insegnare a fuggir le cose perniciose ed a trovare soddisfacimento quasi in ogni stato; ma che quando per tal modo la calma dell’anima, la non sofferenza, è una volta prodotta, la natura fa nascere allora da sè stessa il piacere nel godimento temperato del presente, nella certa speranza per l’avvenire, forse ancora nel sentimento non interrotto della salute. — Così a lato dell’[testo greco] si trova l’[testo greco], e a lato dell’[testo greco], l’[testo greco]. —“ (Vedi p. 128, 131, 136). — Ritter.

Le principali sentenze. — [testo greco]. — Le scorrezioni e le oscurità che s’incontrano in questo libro, e massime in queste Sentenze, e che sono attestati dalle molte varianti e congetture, spesso infruttuose, proposte da uomini assai eruditi, ci indussero a voltare anche più fedelmente del solito, e quasi parola per parola, alcuni passi, che ci parvero oscurissimi, onde offerire a’ non dotti di greco un qualche mezzo di giudicare se ad Epicuro, al testo od a noi debbansi attribuire gli imbarazzi da’ quali non ci fu dato per avventura di torgli. E questo modo parmi tenessero anche que’ traduttori che non vollero interpretare a capriccio, tra quali l’Huebnero, i cui dubbj appalesano le lunghe annotazioni.

Il giusto della natura ec. (Vedi anche il p. 153). — „La legge e la giustizia preservano il saggio dal timore degli uomini. La legge è stabilita pel saggio, non perch’egli non faccia il male, ma perchè non patisca ingiustizia. (Presso Stobeo). — La legge si fonda in un contratto di reciproca utilità; dove non avvi un simile contratto, del pari non v’ha diritto. Esiste per verità un diritto naturale universale, ma non è profittevole che a quelli che hanno conchiu-