Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/60

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48 capo vi, metrocle

III. Egli diceva che tra le cose alcune si potevano comperare per danaro, come una casa; altre col tempo e colla diligenza, come l’istruzione. — Che la ricchezza era dannosa, se pur taluno degnamente non ne faceva uso.

IV. Morì soffocatosi da sè stesso per essere vecchio.

V. Discepoli suoi furono Teombroto e Cleomene; discepolo di Teombroto Demetrio l’alessandrino; di Cleomene Timarco alessandrino ed Echecle efesio. Ciò non di meno Echecle udì anche Teombroto, del quale fu discepolo Menedemo, di cui parleremo. — Menippo sinopese fu pur chiaro tra questi.