Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/186

Da Wikisource.
172 D I   E S O P O

Delle Lepri, che temevano senza causa. 128.


I

nfuriava il Vento in una selva, e le Lepri timide cominciarono a fuggire, e fuggendo trovarono una Palude, e si fermarono dubbiose dell’uno, e l’altro pericolo, vedendo che si gittavano nella Palude, una delle Lepri, più saggia delle altre, disse: Perchè temiamo noi senza causa alcuna? noi siamo destre al correre ma ci manca l’animo. Questo pericolo del vento non è da temere ma da sprezzare.

Sentenza della favola.

Moralità. In ogni caso bisogna l’animo, la virtù giace senza confidenza, e la confidenza è duce, e regina d’ogni virtù.


Del Capretto, e del Lupo. 129.


L

a Capra volendo andare a pascere serrò il Capretto in casa avvertendolo, che non aprisse a persona, alcuna, fin che ella tornava. Il Lupo avendo questo inteso, dopo che la Madre si partì, andò all’uscio e picchiò, e gridando come una Capra, comandò, che egli aprisse. Il Capretto vedendo l’inganno, non volle aprire, dicendo: Tu gridi come mia Madre, ma io veggio per la fissura, che tu sei il Lupo.

Sentenza della favola.

Moralità. È cosa utile al figliuolo obbedire al Padre, ed alla Madre, e al giovine s’acconviene obbedire al Vecchio.


Del Cervo, e della Pecora. 130.


I

l Cervo chiamò la Pecora, a ragione avanti il Lupo, e dimandogli uno stajo di grano. La Pecora di questo era ignorante,