Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/219

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pose non a tirare il Carro, ma all’Aratro, tenendo esso la stira; e si rallegrava aversi fatto con l’indusiria tal rimedio, che ormai fosse sicuro, e dalle corna, e da i piedi. Ma la bestia indomita trovò nuovo modo di nuocergli, perchè con i piedi spargendo l’arena, con quella empì gli occhi, e la testa.

Sentenza della favola.

La favola significa, che alcuni sono tanti intrattabili, che con arte, o ingegno alcuno non si possono mitigare.


Di un Porco, ed un Villano. 186.


T

rovato un Villano un Porco, che guastava le biade, gli tagliò, una orecchia. Trovatolo un’altra volta, gli tagliò l’altra, e la terza volta lo prese, e portollo al Padrone, e l’ammazzarono. Lamentandosi il Padrone, che non si trovava il cuore del Porco, rispose il Villano: Padrone non ti lamentare, che certo questo Porco non aveva cuore, nè sentimento perchè se avesse avuto sentimento, non saria venuto a guastare le nostra biade.

Sentenza della favola.

Moralità. Sono alcuni, che fanno tante pazze azioni, che si può giudicare non abbiano cuore.


Di un Toro, ed un Sorcio. 187.


I

l Sorcio, avendo morso un piede al Toro, si fuggì. Il Toro lo minacciava

con le corna. Il Sorcio ridevasi di lui, dicendo: Tu che sei robusto, e gagliardo, vedi, che si trova un picciolo Sorcio, che ti offende.