Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/218

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bo di un uomo. Allora disse il Leone; L’uomo può fingere ciò che vuole, ma se il Leone fosse scultore come l’uomo, vederesti l’uomo sotto i piedi del Leone.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che ogn’uno deve far ciò, che può, per favorire la sua causa.


Della Cornacchia assetata. 183.


A

vendo la Cornacchia sete trovò un Vaso d’acqua; ma l’acqua era tanto profonda, che non poteva bere; si sforzò spanderla, nè così gli riuscì il disegno: allora prese molti sassi piccioli, e gli gittò nel vaso, e l’acqua si alzò, ed ella bevè.

Sentenza della favola.

Moralità. Quel che tu non puoi fare con forza, fallo con prudenza, ed astuzia.


Di un fanciullo, ed un Ladro. 184.


S

tava un fanciullo piangendo appresso un pozzo, ed un ladro gli domandò, perchè piangeva; Egli rispose essersi rotta la fune, ed essergli caduto nell’acqua un Vaso di Oro. Il ladro lo credette, e spogliatosi, si gittò nel Pozzo, e non trovando Vaso alcuno, venneci sopra, e non ritrovò il fanciullo, nè la sua veste.

Sentenza della favola.

Moralità. Alle volte sono gabbati. quelli, che sogliono gabbar gli altri.


Di un Villano, e d’un Giovenco. 185.


U

n Villano aveva un Giovenco indomabile, e per domarlo al meglio, che poteva (perchè dava con le corne) ce le tagliò, e perchè feriva gravamente ancora con i calci, la