Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/50

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perciò uscì di casa del marito, con deliberazione di non ritornarvi mai.


C A P I T O L O   XXIV.

FU, dunque la moglie di Xanto per cotal cosa piena di sdegno, di colera, e di furore, credendo che il consorte suo volesse in quel modo notarla di pochissimo amore verso lui, è perciò egli più di lei la cagnuola prezzasse; donde ella, or una, or un’altra cosa pensando ritirossi in camera, dove si diede (come le donne costumano) amaramente a piangere. Ed avendo fra se pensate più cose, per vendetta si deliberò da lui far divorzio, ed incontinente a casa del Padre ita sarebbe, se l’ira, la stizza, e la rabbia, per gridare, ed isfogarsi col marito non l’avesse ritenuta. Xanto con gli altri convitati allegramente cenava, dove secondo il loro costume, l’uno l’altro a bere invitandosi, l’altro all’uno qualche dubbio, e questione proponeva.


C A P I T O L O   XXV.

FU uno de’ convitati una questione proposta, per qual cagione la pecora condotta al macello non grida: ed il porco quanto più può stride. Molti molte e varie ragioni dissero, le quali non satisfacevano a pieno. Rispose Esopo: La pecora perchè ella è solita di essere tosata, e munta; quando anco è presa, o conducesi a farla morire, non teme, nè pensa a male alcuno, che le abbia ad intervenire, anzi crede ella, che anco allora la debbano mungere, e tosare, e perciò un tal giovamento aspettando, stassi quieta senza dare lamentevoli voci. Ma i