Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/118

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IL SECONDO LIBRO

tanto ardore cerca d'aloggiare sotto gli alti tetti ove il piu delle volte (anzi quasi sempre) habita la miseria, il tradimento vi alloggia et la fraude con l'homicidio vi fanno suo perpetuo nido, et chi non mel crede, faciane l'isperienza che bugiardo non mi trovera giamai. Considrisi un poco diligentemente et senza fallo troverassi a grandi calamita et angoscie essere sottoposti i gran palazzi, e dove si mesce piu sovente il veneno? certo ne palazzi, ove si accende piu tosto il fuoco et piu tardi si spegne? ne palazzi, ove piu spesso si apiccano le zuffe et fannosi gli homicidii? certo che ne palazzi. Fuggiamoli adunque con quella prestezza che fuggir dovremo gli alberghi de pessimi dimonii et l'humilissime stanze abracciamo, senza essere molto ubrigati a Diogene Rodiotto, a Callia, ad Epimacho, a Filone, ad Hiperbio, o ad Eurialo architetti cotanto celebrati. Imitiamo l'opere di Doxio figliuolo di Celio, il quale, primo humilmente à imitatione delle rondinelle edifico sue case, sovengaci di edificare le nostre habitationi, come huomini mortali, et non come se mai non havessimo a morire, et havere d'habitare un giorno stanze fatte di miglior ragione, che con mortale et caduca mano.