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DE PARADOSSI 76

E S S E R M I G L I O R L A VITA

parca della splendida et sontuosa.

PARADOSSO XXIIII.

Redero facilmente che questo parer mio non sia pero da molti reputato Paradosso, et parerebbemi ad ogni modo strano, che persona veruna c'havesse punto di sentimento dubitasse mai, che la vita frugale non fusse assai miglior della copiosa et abondante, ditemi voi che forse ne dubitate, non scaccia la vita sobria senza altro soccorso la gotta? la quale, secondo molti isperimentati fisici, per infiniti rimedi, che se gli faccino a pena riceve cura, non lieva ella anchora il dolor di capo? non si rimedia per il costei mezo alle vergini, a catarri, a vomiti spontanei, a rogne, a rutti, et alle febri ardenti? non rende la vita parca, nostra mente te piu svegliata? non e ella in gran parte cagione, che il giuditio nostro piu retto, et piu sincero si divenga? Furono di tal parere e savi antichi, et Platone spetialmente, ilquale, havendo navigato di Atene, in Sicilia, danno acerbamente le mense Siracusane, le quali di pretiose et saporite vivande, de grati manicaretti, et di finissimi vini, due volte al di rendevano i lor seguaci ben satol/


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