si precipitoso nell'amare, et per dotto istimare
questo ignorante di M. Tullio quantunque (perche
si credesse che dotto fusse) vantisi d'haver udito
in astrologia C. Sulpitio, in geometria Sesto Pompeio
et molti precettori in dialettica et nella ragion
civile, maravigliomi io assai come cercasse
d'haver nelle civili leggi tanti precettori poi che
si da vanto di farsi in tre giorni perfetto giurisconsulto,
ma poi che mostrato vi ho ch'egli fusse
ignorante di filosofia, poco dotto nella Retorica, mal
esperto nella Cosmografia et di piu smemorato
et trascurato, prima che io faccia fine di
scrivere, intendo anchora di farvi cognoscere quanto
fusse mal istorico, non ho io sofficiente ragione
di poter cotesto affermare? poi che non si avede
il buon'huomo, che ne libri intitolati dell'amicitia,
et della vecchiaia transporti le età, et esser
faccia ad un tempo, chi in altro tempo visse,
egli introduce Lelio et Scipione a' parlar con
Catone delli duri incommodi che seco ne trahe la
vecchiaia, dimando io, se egli intende del
maggior Scipione, come puo Catone disputar della
vecchiezza, conciosia che alla morte di Scipione
non fusse anchora molto vecchio? et s'egli intende
del secondo Scipione nipote del primo, et
figliuolo di Paulo Emilio come puo far ch'esso
ragioni con Lelio giovane, conciosia che Lelio
fusse ne tempi del primo, et con quello di si
stretta amicitia congiunto che pur gli piacque