Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/25

Da Wikisource.

D E P A R A D O S S I 9

ciò nasce per una singolare affettione et riverenza che à questo sesso (mosso da non so qual cagione occulta) ho sempre portato et al presente piu che mai porto, dirò però arditamente, che ne anche per questo le doveremo cercare, percioche altro non sono gli amori delle vaghe et belle donne, che una losenghevuol morte, et un dolce veneno, che ci trahe del senno quantunque ben sensati siamo) Scrive Oro nel suo libro delle lettere hieroglifice, che quando gli Egittii vogliono rappresentare l'Amore, rappresentano un laccio, et questo credo io perche quasi sempre à miserabil conditione ci conduce. Oime che l'amore è una troppo amara passione, che ha l'entrata sua ne cuori nostri prestissima, ma l'uscita tarda, cagion che poi ne naschino copiose lagrime, sospiri cocentissimi, angoscie et travagli insupportabili, ne per altro Alcesimarco Plautino, volle ch'egli fusse il primo che trovasse appresso gli huomini l'arte del manigoldo, se non perche viviamo per lui gelosi per lui crudelmente siamo cruciati, presenti, siamo absenti, et absenti per lui siamo presenti. Fu già ritrovato un Eunuco che si trastullava al meglio che poteva con l'amata del re di Babilonia, di cui il misero, era molto prima che il Re, si fortemente invaghito che ne menava smania, il Re volto ad Appollonio Tianeo ch'era tenuto da ciascuno un fonte di sapienza, dimandogli che pena se gli dovesse per questo suo temerario ardimento, non

B