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DE PARADOSSI 11


za fallo di crudele incendio cagion sarebbono, considri anchora, à quante dannose fiamme, fatto si sia con la brutezza fortissimo riparo, non solo nell'antica, ma nella moderna età Certissima cosa mi pare, che se Elena la Greca, et Paris il pastor Troiano fussero suti brutti, si come furono belli, ne Greci sentito havrebbono tanti travagli, ne Troia sostenuto l'ultimo suo sterminio, con tanti guai, che sol nel scriverli mille dotte mani, ne sono al tutto rimaste istanche. Non havrebbe gia molti anni sono passato il mare lo feroce et bellicoso Inglese con si gran danni de Fiamenghi, se la vaga bellezza d'una gentil fanciulla con strabocchevole empito, tratto non ve l'havesse. Dirò anche di piu, che moltissime rovine non sarebbono nate nella citta di Firenze, se la rara bellezza d'una giovane Fiorentina non ne fusse stato cagione (si come appare a chi le Fiorentine storie attentamente legge.) Veggiamo anchora spesso, piu savi, et ingegnosi li brutti che li belli, et da Socrate incominciamo, il quale (per quanto s'intende) et dalla sua medaglia apparisce, fu stranamente sozzo, et fu però tale che merito di haver il testimonio dall'oracolo, d'essere il più savio di qualunque altro huomo. Esopo di Frigia favoleggiatore eccellentissimo, fu di figura quasi che mostruosa, di modo che, qual si voglia de baronzi, in comparatione di lui, seria paruto un Narciso, overo un ganime


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