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Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/58

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IL PRIMO LIBRO

l'industria humana, non po la Dea Copia, col suo corno, a lor insatiabili desiderii sodisfare, considrisi hora, chi piu s'accosti agli Evangelici precetti, per li quali, quieta lo soverchio pensiero et del vestirsi et del pascersi. Il pazzo non si cura de gli honori, sprezza le grandezze, et rifiuta i primi luoghi, et a quei che tenemo savi d'altro gia non cale, et per conseguir preminenze, per acquistare prelature, soffrono caldo et gelo, perdono il sonno et anche spesse volte col sonno, la cara vita hora per voi stessi giudicate chi meglio l'intenda et qual veramente alla voce d'Iddio piu ubidisca. Chiunque e impazzito non conosce tanti puntigli d'honore, non abada a duuelli, non piatisce alla civile, non doventa per tre scudi bersaglio degli archibusi, non si fiacca il collo correndo le poste, non si fa servo de signori indiscreti, non languisce per amor di dame, ne vago diviene di bionde treccie o' di vermiglie guancie, non paga datii ne tributi, à niuno finalmente è soggetto, ma vive piu d'ogn'altro libero et franco, può dir ciò che vuole si de principi, come de private persone senza riceverne pugnalate ò minaccie udire, non ha anche bisogno il pazzo di retorico artificio per farsi attentamente et con delettatione ascoltare, ne per mover il riso. O che vena di eloquentia mi fora al presente mestieri per dir compitamente la virtu della pazzia, la quale, é tanta che sol il fingerla dette moltissime volte occasione del ven-