Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/109

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L’uomo fa male in due maniere, o nel pensiero, o nell’opera. Quello che1 è nel pensiero, è appellato iniquitade; ed è in tre maniere, o in tentazione, o in diletto, o in consentire. Quello che2 è in opera, è appellato peccato: ed è altresì in tre maniere, o in parole, o in fatto, o in perseveranza.

Ma il profeta Davite, nel cominciamento del psaltero, nomina tre maniere di peccato. Lo primo è nel3 pensiero, che viene per tentazione e per malvagio consiglio. Lo secondo è in opera. Lo terzo si è nella perseveranza del male, onde l’uomo dà agli altri esempio di mal fare.

Questi4 tre peccati significano li te morti che Cristo resuscitò. L’uno ch’era dentro alla magione, cioè lo peccato occulto. L’altro che era nel mezzo della via, ciò fu il figliuolo della donna vedoa, che significa coloro che fanno il peccato nel cospetto della gente. Lo terzo fu Lazzaro di

  1. Il che delle stampe, corretto in ambi i luoghi che è secondo il senso, il ms. Vis. ed il t qui est.
  2. Vedi nota precedente.
  3. Corretto il mal della stampa, in nel, conforme al ms. Vis. ed al t en la pensée. Ha riscontro con in e nella appresso.
  4. Il traduttore voltò ce, in questi tre peccati con maggior chiarezza.