Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/14

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a tutti quelli d’Italia che si tennero con santa Chiesa, e contra a questa partita di Firenze, tanto che ellino furono cacciati di loro terra, e le loro case furono messe a fuoco ed a fiamma e a distruzione. E con loro fu cacciato maestro Brunetto Latino; ed allora se ne andò egli per quella guerra sì come scacciato in Francia, e là compilò egli questo libro per amore del suo amico, sì come egli dice nel prologo. (Tesoro, Libro II, capitolo XXIX).9„ E nel principio del suo commento alla Rettorica di Cicerone da esso volgarizzata: “La cagione perchè questo libro è fatto, è cotale, che questo Brunetto Latino per cagione della guerra la quale fue tra le parti di Firenze, fu sbandito da Firenze, quando la sua parte guelfa, che si tenea col papa e con la Chiesa di Roma, fu cacciata e sbandita dalla terra l’anno MCCLX. Poi se n’andò in Francia, per procacciare le sue vicende.„10

A ragione Dante facevasi predire il bando acerbissimo dalla patria, da tale maestro onde aveva appresa l’ira implacabile dell’esule. Così avesse ottenuto, come sperava, senza viltà quando che fosse, il ritorno!

In Francia ebbe accoglienza ospitale presso un amico, del quale nessuno ci tramandò il nome. Il grato ospite così ne favella, nel prologo al