Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/42

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dino di consolazione. Si crede sua opera la Rettorica di Tullio, volgarmente attribuita a frate Guidotto da Bologna (Nannucci Op. cit.).

Il Giordani, che disse il Tesoro, enciclopedia di quel secolo cominciatore della civiltà, giudicò fina la lingua del Volgarizzamento di esso, fatta nel secolo stesso da Bono Giamboni (Lettera a Gino Capponi).

Sentenzia il Perticari, che potremo in esso trovare molte gravi e splendenti voci per filosofia, e molte forme chiarissime per connetterle. Confessa pure, che molte frasi sono francesi, e non degne di imitazione, come quelle che ricevute dai guelfi toscani quando appresso la sconfitta di Monte Aperti fuggirono in Francia, dagli scrittori furono poi ripudiate. (Scrittori del Trecento, lib. II. cap. 7.)

Il Salviati giudicò, che le parole sono belle e nette, e la loro giacitura assai vaga, avvegnachè alquanto meno semplice di quella del Villani. Non è peraltro in tutto sicuro, sì per la qualità del soggetto, alla quale abbisognano alcune volte termini dottrinali; e per lo disavvantaggio che si ha comunemente nel trasportare i concetti d’una lingua in un’altra: sì anche, perchè Bono per avventura non fu verso di sè buon maestro della fiorentina semplicità come Giovanni Villani,