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Capitolo V.


Del dalfino.


Dalfino è un grande pesce, e molto leggiere, che salta di sopra dell’acqua; e già sono stati di quelli che sono saltati1 di sopra delle navi, e volentieri seguiscono le navi, e le boci degli uomini, e non vanno se non a molti insieme, e cognoscono lo mal tempo quando dee essere, e vanno contro alla fortuna che dee essere. E quando li marinari veggiono ciò, sì si antiveggiono della fortuna2.

  1. Il verbo saltare qui ripetuto due volte, non ci dà lume a discernere se Bono avesse tradotto salta ovvero s’alza il s’elieve del Capitolo III, perchè il t qui varia, come tosto vedremo.
  2. IL t varia: Dalfins est un grans poissons de mer, qui ensuit la voiz des homes, et est la plus isnele chose qui soit en mer; car il trespasse la mer d’outre en outre aussi comme se il volast: mais il ne va mie volontiers sous, ancois vont plusor ensemble. Et par eulx apercoivent li marinier la tempeste qui doit venir, quant il voient le dalphin fuir parmi la mer, et trebuchier soi en fuiant, comme se la foudre le chacast.