Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/18

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ciò addiviene delli tugioni, e dura insino ch’elli li tugia: e quando én1 tugiati, si va via quel colore2.

In quel paese cresce l’incenso, e la mirra, e la cannella. E qui nasce uno uccello, che ha nome fenice, che non è più che uno in tutto ’l mondo, secondo che noi troveremo quà innanzi nel libro degli uccelli.

E ancora in quel luogo medesimo è monte Casio3, là ov’è Giaffe la più anziana città del mondo, siccome quella che fu fatta dinanzi al diluvio.

Ancora v’è Suria, e Giudea, ciò è una grande provincia, e là nasce lo balsamo. E sì v’è la città di lerusalem, e quella di Betleem, il fiume Giordano, ch’è così appellato per due fontane ond’ egli esce4 che l’una ha nome Geor e l’altra Dan, che si aggiungono insieme e fanno quel

  1. Le stampe quanto è tugiate. Il Sorio crede che si debba leggere, quando en tugiate. Il ms. cap. ver. quant la toisent.
  2. Il t et cele colour croist et maint, et l’autre colour, quant la toison est escreue, s’ en vait o tout la toison: colla variante di un codice: et celle couleur croist et vient, et quant la thoison est escreue, et on la voeult tondre, l’autre couleur s’ en va avec la thoyson.
  3. Le stampe imbrogliano: Montecasse, là ove già fu, dicifrato, Monte Casio, là ov’è Giaffe col t: Mont Casse, où est Iafe. Il ms. Vis.: Molta casia, ed è in Giaffa.
  4. Ond’ egli esce, manca al t.