Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/321

Da Wikisource.

317

«Meritum ut sit audax animo, pedibus alacris,

trementibus membris, quod est iudicium fortitudinis, quique ex summa quiete facile comitetur, vel excitata festinatione non difficile teneatur.»

La IVase i)-’iiienHbus Hicuthris, d;i liruiK’ti.o Tu tividotta: /s7 sa fwrc csf as nu’mìtrrs crnlìans fi liu’iiihlaìis. 11 iii. Ambritsiniio xoliii: K nwinbri i:ri)llanti. Bono (jlfroiassò!

Ancora sul ( ’aJitol») IlII.

Postilla del vSorio.

«11 Volgurizzameuto antico toscano di Palladio, così: I colori son questi. specialmente ne’ cavalli; bado, ovvero abiueo (così la stampa 1810: correggi, baio, aureo, albineo colla Crusca), roseo, mirteo, cervino, gilbo, scutolato, bianco, gocciolato, bianchissimo, nero i)resso, vario ( la Crusca mal ne cavò il pressorario, non colore, ma error di lezione), cioè il nero colore mischiato con colore albino, o vero col badio ( e qua la Crusca lesse calbadio, e ne trasse il colore ralba/iio, ed astrologa venire dal latino galblnPAis) canuto con qualunque colore etc. Il colore pressocario registrasi anche nel Porcellini del Furlanetto alla voce Pressìis: art. 19. È un onoro attinto dalla Crìisca, e si dee levamelo.»