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che si convengono, e lasciar quello die sono da

lasciare: e spregia la morte ’, e fa l’opere della fortezza, non per ragione d’ onoro, né per cagione di dilettazioni, ma per cag’one di virtudi.

Gli uomini sì adoperano fortezza in cittade ^ costretti da vergogna, e per fuggire rimproverio; e per accattare onore si pigliano innanzi di esponere se ad un grande pericolo, che vivere a onta con ^ vita vergognosa.

La forza delle fiere si è quella che V uomo fa per furore, quando l’ uomo è fortemente angosciato per danno ’, o per ingiuria eh’ egli si muove a rifarne vendetta.

1) Le stampe, ed il ms. Vis. intralciando ed ommettendo: si sostiene mollo terribili cose, e di soperchio, o grandi, e spregia la morte in assalire quelle rose che si convengono, e/a l’opera della fortezza, eco: ì\ t: li hom fors veraiement sostieni molt de choses terribles et de gratis outrages por enprendre ce que convient, et por laissier ce qui est à laissier, et il deprise la mort, et fait oevre de fortesce etc. Empiuta la lacuna, e trasposto l’inciso fuori di luogo.

2) In cittade, sostituito a di cittade che è pure nel ms. Vis. col T: en lor citè.

3) Aggiunto: a onta, col m. Zanetti, e Marciano A., e col T: vivre a deshonor.

4) Per danno, manca al t: d’oAicxin tortfait.