Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/360

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stra in un picciolo letto. io lascierò la febbre,

ella lascierà me. La battaglia è tra me, e la infermità. ella sarà vinta, o vincerà.

Paura dice: Le genti dicono male di te. Sicurtà risponde: Io mi turberei se li savii dicessero male di me, e dispiacere avrei ’: ma biasimo di malvagi, e lodo ’ e pregio; che quella sentenza non è punto d’autorità, in cui ^ quegli biasima che dee essere biasimato. Egli non mi biasima per leale giudicamento, ma per sua malvagità; e dice male di me, però cluì non sa dire bene. Elli dicono quello eh’ eli i sogliono, e non quello che io servo; che elli son cani, che hanno sì impreso * ad abbaiare, eh’ elli non fanno per verità, ma per costume. Giovenale disse: L’uomo savio, non dotta lo mal detto del folle. Paura dice: Tu sarai cacciato molto alla lunga ^. Sicurtà risponde: Li paesi non mi sono vietati, ma tutt’ il luogo eh’ è sotto il cielo è mio paese, unque tu troverai borghi o città, sì che tutte le ,terre sono paese al prode uomo, sì come ’1 mare

1) E dispiacere avrei, manca al t.

2) Ag’giunto biasimo di malvagi è, col t: li òtasmes des mauvais est los et pris.

o) Mutato anzi in in cui, col t: en quoi. 4) Corretto hannosi impresa iu kanuosi impreso, col t: out si apris.

5i II Ï: en essil.