Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/449

Da Wikisource.

445

Crudeltà ò un torto. che dislealmente fa

torto a colui che non ha disservito.

Negligenza è quando l’ uomo può tornare addietro, ^ vendicare il torto fatto, e non lo fa *; e ciò è contrario al rendere. Che difendere, e non difendere sono due contrarli; così crudeltà è contrario a liberalità. Tullio dice: Diritto fatto, e torto fatto sono due contrarli.

E ci ha tre cause ^ perchè l’uomo fa crudeltà, cioè paura, avarizia, e volontà * di dignità.

Per paura fa l’uomo crudeltà, che ’1 crede se non fa male ad un altro ch’egli ne dpe ricevere danno ^

Per avarizia fa l’ uomo crudeltà, secondo che dice Salustio, quando egli fa torto ad uno per avere quello eh’ egli brama ^

1) Mutato e, in o, col t: ou vetiçier.

2) Aggiunto lo, col t: on ne le fait.

3) Mutato case, in cause, col t: achoisons, come altre volte non poche.

4) Il T: convoitise, che altrove traduce: malvagia volontà. Volontà può significare voluttà, come abbiamo detto altrove, ma è equivoco.

5) Corretto da hA, in (lanino, col t: que il n’ en ait domage.

6) Il t: por avoir ce que il convoite. Corretto ha, in brama.