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Capitolo XIII.

Postille del Sorio: « Questo capitolo fu dal Latini tratto dal testo latino dell’ Albertano delle sei maniere di parlare, e così pure i seguenti. Io ne feci la collazione col testo volgare nella stampa di Bastiano de" Rossi, e nell’ altra migliore del professor Ciampi. »

La legge dice: Quegli è colpevole, che s’ inti’omette di quello che a lui non s’ appartiene. (Albertano pag. 212). E lesu Sirach: Della cosa che a te non appartiene, non ne combattere.

Sicut qui apprehendit auribus canem, sic qui transit impatiens, et commiscetur irae alterius (Prov. VI, 14). Unde, dice Salomone ne’ Proverbii: Così è quelli che s’ inframette nella briga altrui, come quelli che prende ’1 cane per l’ orecchie (Albertano, pag. 3).

E perciò Pietro Alfonso disse: La natura umana si hae questo in se, che turbato l’animo dell’uomo, non hae discrezione (Albertano, Op. cit.)

Sicut urbs patens et absque murorum ambitu, ita vir qui non potest in loquendo cohibere spiritum suum (Prov. XXV, 28).

Loqui ignorabit, qui tacere nescit ( Pittacus, Polianthea, tit. Silentium).