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188 AMMIANO MARCELLINO

anche gli animali privi della ragione sogliono in certi casi provvedere[An. dell’E.V. 359] alla propria salute con un profondo silenzio: di che è notissimo il seguente esempio. Le oche abbandonando l’Oriente a cagione del soverchio calor che vi fa, e dirigendosi alle regioni occidentali, quando pervengono al monte Tauro dove sono molte aquile, per tema di que’ fortissimi uccelli, s’empiono il becco di sassolini, affinchè nessuna necessità, benchè estrema, possa trar mai da loro alcun grido; e quando poi con celere corso hanno passati quei gioghi, gittano quelle pietruzze, e così proseguono con più sicurezza il loro viaggio.

IV. Nel mentre che a Sirmio si facevan con somma diligenza questi processi, la fortuna d’Oriente dava fiato alle trombe terribili della guerra. Perocchè il Re persiano rinforzato dai soccorsi di quelle fiere nazioni che aveva ridotte alla pace, ed acceso dal desiderio di accrescere il proprio regno, apparecchiava arme, uomini e vettovaglie, chiamando a parte de’ suoi consigli le ombre de’ trapassati1 e consultando tutti i prestigiatori intorno ai fatti avvenire. E provvedute così tutte queste cose meditava di assalire l’imperio al primo spuntar della primavera: di che recaron notizia prima incerti romori, poi sicuri annunzii; ed una grande paura delle imminenti calamità occupò e tenne sospesi gli animi tutti. Frattanto nella cortigianesca fucina battendosi dì e notte (come suol dirsi) sulla medesima incudine a senno degli spadoni, si veniva mostrando Ursicino all’Imperatore già timido ed ombroso, sotto il terri-

  1. Consilia tartareis manibus miscens. II Wagner tradusse: evocò i Mani dal regno delle ombre all’esecuzione del suo disegno. E un antico epigramma dice che Sapore ruppe con magici carmi la terra osò evocare Pompeo dai campi Elisi ec.