Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/213

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libro quinto 205

carezze al barbiere e gli disse: Togli questi danari e queste vesti che io ti do, ma tu non devi dir nulla ad alcuno di ciò che è accaduto qui fra di noi. — Il barbiere promise, tornò a casa sua e si mise così a pensare: Oh! dunque, tutti cotesti monaci, come siano colpiti nel capo con un randello di legno, diventano oro! Io però domani mattina, quando ne avrò chiamati a me parecchi, li picchierò con colpi di bastoni perché io ne abbia una bella quantità d’oro. — Fra questi pensieri egli passò quel giorno e quella notte. Levatosi allora di gran mattino, si procacciò un grosso randello e si recò al collegio dei monaci. Fatti poscia tre doni a Budda e andato coi ginocchi a terra, cacciatosi in bocca il lembo della sopravveste, giunte le mani sulla fronte, recitò ad alta voce questi versi:



Monaci sono di virtù e valore
Quei che, in possesso d’ogni sapïenza,

Dal giorno che nascean, quando l’amore
In petto elli sentian la gran potenza,
Fean si, per lor virtù spiritüale,
Che seme fosse in terren pien di sale1.


Quella è una lingua
Che loda i monaci!
Quella è una mente
Che di lor piacesi!
Debito onore
Se fanno ai monaci,
Quelle son mani
Che lode mertano! —


Così adunque avendo detto queste e molte altre giaculatorie, accostosi al prevosto dei monaci, camminando con le ginocchia in terra e dicendo: Venerazione a te! Io ti saluto — ; avendo ricevuto in cambio il saluto: Possa crescere la fede! — ; avuto, per il compimento di qualche voto, un augurio da Sucamalica2, raccogliendo la sopravveste ad un lembo, con tutti i suoi monaci, a casa mia. — Il prevosto disse: O laico, sebbene tu conosca la legge, che vai tu dicendo? Forse che noi siamo simili ai Bramini che ci fai invito?3 Noi andiamo attorno soltanto per qualche servigio del momento, e quando troviamo qualche laico fedele, gli entriamo in casa, presso il quale a gran stento, quando ne siamo molto pregati, accettiam soltanto quella refezione che ci basta per mantenerci in vita. Vattene adunque e non dir mai più cotesto. — Udendo ciò il barbiere rispose: O reverendo, lo so! io pure farò così. Eppure molti laici soglion far gli onori a voi altri monaci. Del resto, noi abbiam messo insieme presso di noi molti drappi preziosi, buono per rilegar volumi. Tutto ciò s’ha da fare da voi secondo opportunità. — Quand’ebbe detto ciò, ritornò a casa- Entrato in casa, preparò un bastone di legno di khadira4, e poi,

  1. Vuol dire che l’amore non produceva alcun effetto in loro come il seme gettato in terreno salmastro.
  2. Il prevosto dei monaci.
  3. Chi parla è un monaco buddista. I Bramini, che son d’altra religione, accettano volentieri inviti.
  4. Albero indiano.