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Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/68

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60 novelle indiane di visnusarma

ecco che oggi si può far passabile provvigione con la carne di Cratanaca. — Ma il leone com’ebbe udita quella parola crudele, rispose con ira: Oibò, oibò! vile mariuolo! se tu dici ancora ciò, io ti ammazzo nel momento. Poichè gli ho dato il salvacondotto, come mai io stesso potrei mandarlo a morte? Perchè è stato detto:


Non di vacche o di terre il donativo
E non di pane (han detto i sapienti)

Tanto ha merto quaggiù quanto fra gli altri
Doni l’ha quello che ti dà franchigia.


Tanto valgono le offerte
Falle con dispendio e onore

Quanto ad un salvar la vita
Che sia preso da timore.


Ciò udendo, lo sciacallo disse: O signore, se, dopo datogli il salvacondotto, si fa ammazzare, la colpa è tua; ma se invece egli per devozione verso il re dà la vita, allora non c’è colpa. Perciò, se egli stesso si dà da uccidere, devesi uccidere, ovvero si deve ammazzare alcuno di noi, perchè nostro signore che si suol pascere di ciò che più gli si confà, per la fame verrà presto ad uno stato di debolezza estrema. Ora, che si fa di questa nostra vita se non va spesa per la salute del re? Se accadesse alcuna cosa spiacevole a nostro signore, noi tutti, uno dietro l’altro, ci getteremmo nel fuoco. Perchè è stato detto:


L’uom ch’è signore e capo di famiglia,
Con tutta cura vuolsi riguardare.

Morto lui ch’è il sostegno della casa,


Gli è come quando le ruote del carro,
Rottosi il mozzo, non posson girare. —


Avendo udito ciò, Madotcata disse: Se così è, fa tu quello che ti pare. — Com’ebbe inteso, lo sciacallo; venendo in gran fretta, cosi parlò alle belve: oh! oh! trista condizione di nostro signore! Egli è omai con l’anima alla gola. Perciò a che questo andare attorno? Senza di lui, chi ci difenderà in questa selva? Ma noi intanto, suvvia! poichè egli afflitto dalla fame già si parte per l’altro mondo, facciamogli offerta della nostra persona perchè almeno possiam così sdebitarci di tante sue grazie sovrane. Perchè è stato detto:

     
Se al prence incoglie una sventura e inerte

Si sta un servo a guardar lieti che aitante,

All’inferno andrà poi quel tristo servo. —


Allora, in un momento, tutti quegli animali, venendo con occhi pieni di lagrime presso Madotcata, fattogli un inchino, si sedettero, e Madotcata, come li ebbe veduti, disse: Avete dunque trovato o veduto alcun animale? — Di mezzo ad essi, allora, il corvo prese a dire: O signore, noi siamo andati attorno da per tutto, ma non abbiam nè trovato nè veduto alcun animale. Oggi però nostro signore, mangiando di me, si sostenga in vita, in modo ch’egli n’abbia conforto. Intanto, io avrò raggiunta la via del cielo. Perchè è stato detto:


Se pel suo principe
Alcun morrà
Servo fedel,
A grado altissimo


Scevro da morte
E da vecchiezza
Ei giungerà
Nell’alto ciel.