Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/67

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libro primo 59


Racconto. — Abitava già in una selva un leone di nome Madotcata che aveva per cortigiani un leopardo, un corvo e uno sciacallo. Un giorno, mentre andavano qua e là, fu veduto da loro un cammello di nome Cratanaca che s’era dilungato dalla sua carovana. Disse allora il leone: Oh! cotesto animale non fu mai veduto da noi! però si cerchi se egli è selvatico o domestico. — Il corvo, udendo ciò, disse: O signore, egli è domestico e dicesi cammello ed è animale che può essere mangiato da te. Però si uccida. — Il leone disse: Io non uccido chi viene in casa mia, perchè è stato detto:


Quei che ammazza chi fidato
E senz’ombra di sospetto
In sua casa è capitato,
Fosse il suo nemico stesso,


Tal delitto ha perpetrato
Qual se avesse uccisi cento
Sacerdoti in un momento.


Perciò, datogli un salvacondotto, s’accompagni qui da me acciocchè io lo dimandi della cagione del suo venire. — Così il cammello, datagli fidanza e salvacondotto, da quegli animali fu menato al cospetto di Madotcata. S’inchinò e si mise giù; poi, dimandandolo il leone, raccontò tutti i casi suoi incominciando dal suo smarrirsi dalla carovana. Allora il leone disse: O Cratanaca, tu non andrai mai più al villaggio e non farai più vita dura col menar pesi, ma qui, in questa selva, brucandone le erbe verdi come smeraldo, starai ad abitar con me. — Cratanaca, rispondendo di acconsentire, aggirandosi senza timore fra quegli animali, si trovò molto bene. Ma un giorno Madotcata ebbe una battaglia con un grande elefante selvatico e toccò una ferita dai colpi di quelle zanne simili a clave. Fu ferito, anzi per poco non fu morto. Per tale infermità del corpo egli non poteva muovere un piede, e però il corvo e tutti gli altri animali, presi dalla fame per la mancanza del suo aiuto sovrano, soffrivano gran disagio. Ma il leone disse loro: Orsù! cerchisi in alcun luogo qualche animale col quale io, come l’abbia ucciso benchè venuto in questo stato, provvegga al vostro mangiare. — I quattro animali incominciarono ad andare attorno; ma poichè non videro nulla, il corvo e lo sciacallo si consigliarono fra loro. Lo sciacallo disse: O corvo, a che tanto andare attorno? Poichè c’è qui questo Cratanaca affidato da nostro signore, ammazziamolo e procacciamo il sostentamento a tutta la corte. Il corvo disse: Tu dici bene. Ma dal re gli è stato dato un salvacondotto per il quale non può essere ammazzato. — Lo sciacallo disse: O corvo, io consiglierò nostro signore e farò in modo che l’ammazzerà. Tu sta qui finchè io, andando a casa e avuto il consenso del re, non faccia ritorno. — Così avendo detto, si mosse in gran fretta per andar dal leone; anzi, venutogli nel cospetto, disse: O signore, noi siamo andati attorno per tutta la selva, ma non abbiam potuto accostarci ad alcuna belva. Ora, che faremo noi che per la fame non possiam nemmeno muovere un piede? Intanto, nostro signore si deve pur pascere di ciò che più gli si confà. Se però egli dà il suo assenso,