Di quei che vuol ch’ognuno in pace giaccia.
Certo, mirando nella vostra faccia,
Veggio risurta la Prudenza degna
Che con saggio consiglio altrui governa. 10Non è chi ’l ver discerna
Nel loco dove questa virtù manca.
Gittata la trovaste da man manca:
Or con voi siede e regna.
Seguitela, per dio; chè vostra pace 15Con seco porta ed ogni ben verace.
Rimessa avete la Giustizia santa
Nella sua seggia, che vi dà ragione
E verità contro le false guance.
Questa giacea lebbrosa tutta quanta, 20Povera nuda cieca ed in prigione;
La spada rotta, e in terra le bilance.
Spezzate son da voi le inique lance
Che potevano offender gl’innocenti,
E spento ogni veleno, e svelta ’l erba 25Di condizion superba,
E della vil diradicato il seme.
Del vostro stato omai alcun non teme;
Perchè mezzane genti
Reggono, ed ogni mezzo sempre esalta; 30Dal mezzo quasi mai non vien difalta.
La Temperanza, che fa l’uom morale
E dà il modo a viver con costume,
Nelle porcine stalle era condotta:
Questa nell’ultim’ora era mortale; 35E voi con chiaro e valoroso lume
L’avete tratta di sì trista grotta,
Specchiando in lei la vostra mente dotta:
Onde soverchia turbazione od ira
O sfrenato appetito non v’accende. 40Per questa si difende
L’alma ed il corpo ed ogni ben terreno:
Dove non regna, ogni signor vien meno.
Ben giunse a questa mira
Sardanapalo e Roboam e molti, 45Ch’a seguir le lor voglie furon stolti.