Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/27

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timento, noi non possediamo alcun’altra prova storica di una tale connessione, e la Vicinia medievale nei suoi tratti più originarii non ci si presenta che come istituzione ecclesiastica, come germe di quelle parrocchie cittadine, che ebbero vita soltanto dopo il mille.

A quella guisa che nelle campagne, dove pure prima di quell’epoca le parrocchie essendo poche e vastissime1, qua e colà, o nel centro di ampie tenute signorili, o dove appena esistesse qualche gruppo un po’ ragguardevole di abitazioni, si innalzarono oratorii o cappelle (oracula, basilicae, tituli), che in origine erano interamente soggetti alla chiesa plebana, in quanto che soltanto in questa nelle domeniche e nell’altre precipue festività si celebrava solennemente il sacrificio, si tenevano sermoni, si leggeva la Scrittura, si amministravano i sacramenti e si compievano tutte l’altre funzioni propriamente parrocchiali2; ma che in seguito diventarono centro di numerose parrocchie e di importanti Comuni rurali, così avvenne nelle città e nei suburbi, dove fin da tempi antichi, per la necessità stessa delle cose, si trovano fondati oratorii pubblici, ne’ quali era permesso al popolo di intervenire al sacrificio3, e i quali per essere immediatamente sottoposti alla matrice della Pieve urbana, furono talvolta distinti coll’epiteto di cardinales4. Un eguale fatto si presenta anche fra noi; ma se non si può accogliere con alcuna fiducia una notizia, secondo la quale fu il ve-

  1. Corogr. Bergom. p. 225 seg.
  2. Lupi de Parochiis p. 77 seg.
  3. Muratori Antiqu. VI, 361.
  4. Lupi Cod. D. I, 963 seg.