Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/99

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servicio Vicinancie nostre ad consultandum nos occasione suprascripte ferite ad nostram defensionem1. E d’altra parte bisogna notare, che, per quanta diligenza avesse posto il Comune nello stabilire i confini di questi Vicinati, tuttavia, specialmente entro la città, vi erano case che mal si sapeva a quale di essi Vicinati propriamente appartenessero, perchè non sempre quei confini erano fondati su vie maestre o su altri edifici, che meno avessero a subire delle alterazioni prodotte dal tempo o dalla volontà degli uomini, onde in una miscellanea del secolo decimosesto trovo l’estratto di un atto, così dato: an. 1333. Item datum Plegapani cet. de Zoppo factum per Grumerium olim d. Alberti de la Crotta de quadam petia terre seduminata cum turri et puteo et brolo iacente in vicin. s. Pancratii in parte et in parte in Vicin. s. Laurentii. In multis partibus coherentiat domus de Bongis in contesia in dictis Vicinis (meglio forse: in controversia inter dictos Vicinos)2, dove vediamo una stessa casa posta sul confine di due Vicinanze e divisa fra esse.

Le Vicinie, per quanto stava in loro, avranno cercato di allontanare il pericolo, che venissero loro addossate queste gravose multe. Così nel 1296, quando fu ucciso Tano de’ Degoldei, la Vicinia di S. Pancrazio tenne guardia per due notti, o per sorprendere i colpevoli, o per impedire i primi impeti di una vendetta, che avrebbe potuto apportare nuovi guai3. Così pure nel 1290, quando la stessa Vici-

  1. Acta a. l. c.
  2. Miscell. fol. 23 v., ms. Ψ IV, 36 in Bibl.
  3. Acta I qu. 3.