Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/18

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da piazza di Sciarra si protrae per retta linea sino al Ponte Molle; imperocchè, siccome non si controverte che gli Orti Salustiani erano sul Monte Pincio; e precisamente nel luogo indicato nella predetta tavola Topografica degli Acquedotti, co’ num. 47, 48, 49 e 50; venivano a rimaner talmente remoti da questa pretesa Via, come si vede dalla oculare ispezione della medesima Tavola, che Gratto il calunniatore non sarebbe stato così sciocco di assegnar questi orti per la diversione surriferita, come quella che oltre l’esser paruta strana, sarebbe stata contraria al contesto della esposizione fattacene da Tacito. Quello stesso scrittore conferma parimente il mio assunto nel libro 3. delle Storie, ove discorrendo della battaglia occorsa fra i Flaviani e i Vitelliani, dice, che l’esercito de’ Flaviani trovandosi al Ponte Milvio, tripartito agmine, pars, ut astiterat, Flaminia Via, pars juxta ripam Tiberis, incessit: tertium agmen per Salariam Collinae Portae propinquabat; e ciò affine di andare a Roma ad assalire i Vitelliani da tre parti. Da questa relazione necessariamente si arguisce, che se la Via Flaminia fosse allora stata quella medesima che inoggi esce per la Porta del Popolo, il detto tripartimento di esercito sarebbe stato vano, e in conseguenza non si sarebbe verificato l’attacco col nemico da tre parti, come accadde, imperocchè lo squadrone il quale Flaminia Via, e l’altro, che juxta ripam Tiberis incessit, si sarebbono indispensabilmente dovuti ricongiungere nello stretto del Campo che rimane vicino alla detta Porta del Popolo prima di assalire il nemico separatamente secondo il progetto fattone, ed ecco la vanità della divisione di questi due squadroni al Ponte Milvio; locchè non avvenne, atteso il surriferito vero andamento della medesima Via. Ovidio nel terzo libro de’ Fasti, accennando le second’Equirie che si celebravano nel Campo Marzio addì 27. di Febbrajo, così canta:

Altera gramineo spectabis Equiriaa Campo,
QUEM TIBERIS CURVIT IN LATUS URGET AQUIS.


Qui debbo premettere, che il Campo Marzio si estendeva anticamente sino al Ponte Milvio, come si rileva dalle prove irrefragabili, che contro la comune oppinione degli scrittori moderni da me si adducono verso il fine della spiegazione della succennata Tavola degli Acquedotti. Ciò premesso, e vedendosi alla interpretazione de’ riferiti versi d’Ovidio, essi non fanno altro, che contrassegnarci il luogo ove si celebravano le dette Equirie. I contrassegni di questo luogo pertanto sono un ristringimento a fianco del Campo cagionato dal curvo andamento del Tevere. Per tutta l’estensione del Campo Marzio non trova un tal ristringimento cagionato dal Tevere se non che dalla odierna Ripetta verso il Ponte Molle, e precisamente dal luogo segnato nella detta Tavola degli Acquedotti col num. 45. sino al 46. dal che si debbe dedurre chè celebrandosi in questo ristretto l’Equine non si dovesse dar luogo al preteso transito della Via Flaminia.

43. Qui sono alcuni barbacani delle mura, simili ai surriferiti al num. 45.

44. Qui le mura d’Aureliano furono affatto abattute dai Barbari, e sono state rifatte ne’ tempi bassi in varie maniere, e specialmente alla Saracinese, cioè a corsi di tufi e di altri materiali disposti senz’alcun ordine.

45. Piccolo avanzo di una delle Torri d’Aureliano, appoggiata ad una gran sostruzione antica, detta inoggi Muro-torto.

46, 47 e 48. L’ambito di questi numeri comprende l’avanzo della prodetta Sostruzione, che investiva la parte del Colle degli Ortuli sulla quale era il gran Busto, o sia Ustrino ove si ardevano i corpi de’ Cesari, fabbricato da Augusto. I moderni Scrittori, non essendosi mai avvisati della succennata estensione del Campo Marzio sino al Ponte Milvio, distinta in due pianure, l’una fuori della Porta del Popolo, e l’altra dentro l’odierno recinto di Roma; e non avendo perciò potuto ritrovare il luogo intermedio dell’una e l’altra pianura, ove secondo il detto di Strabone da me riferito nella spiegazione della detta Tavola degli Aquedotti era situato il medesimo Busto; errano sulla precisione di questo, e senza riferire alcuna ragione suppongono il detto ambito per un avanzo del palazzo di Pincio Senator Romano suddetto. Ma oltre la detta precisione, possono esser ricreduti da più riflessi. Il primo, che il predetto ambito forma un triangolo corrispondente in ugual distanza al Mausoleo d’Augusto, come si vede nella stessa Tavola degli


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