Pagina:Le aquile della steppa.djvu/80

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74 Capitolo nono.

devastatrice, aizzando i cavalli e lanciando il terribile grido di guerra.

Era un uragano che passava attraverso alla steppa, peggio ancora, una meteora fra un fracasso assordante, un mugolìo feroce di veltri galoppanti sui fianchi dei cavalieri, con le lingue penzolanti e le code al vento.


CAPITOLO IX.


Il colpo di testa delle Aquile.


I turchestani non hanno, al pari dei signori e dei feudatari europei, rinunciato alla loro passione per la caccia col falco, perchè gli sconvolgimenti che hanno recato tanti danni nel medio evo, li hanno lasciati perfettamente tranquilli nelle loro steppe.

Essi non contano nella loro istoria un Carlo V, che diede in feudo ai cavalieri di S. Giovanni l’isola di Malta, purchè gli passassero ogni anno un falcone bianco bene ammaestrato; nella loro religione non hanno avuto sacerdoti che si dedicassero come da noi, all’allevamento di quei rapaci volatili, tanto da trascurare le loro pratiche religiose; non hanno avuto di quei baroni inglesi che reclamavano il diritto di collocare i loro falchi sopra gli altari, mentre si celebravano le sacre funzione; non un Francesco I che aveva un falconiere maggiore, capo di quindici nobili e di cinquanta servi, incaricati della cure e dall’addestramento dei suoi trecento volatili; nè un Lodovico II che castigava colla pena di morte chiunque rubasse un falco, e con un anno ed un giorno di carcere chi sottraesse un solo uovo da un nido.

Tuttavia tutti i ricchi turchestani, specialmente i beg, i khan e lo sciàh di Persia, hanno una passione estrema pei falchi cacciatori, senza raggiungere le stranezze dei nostri antichi feudatari.

Nell’ammaestramento usano però i medesimi sistemi e adoperano, al par dei nostri antenati, il falcone di passo, eccettuato l’astore, che fa eccezione alla regola e che quantunque nidifichi sul posto si abitua facilmente.

Catturato il volatile, che deve essere sempre un adulto e non già un piccino, per qualche tempo lo lasciano tranquillo su un pezzo di legno piantato nel suolo, non troppo alto, offrendo di