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Il colpo di testa delle Aquile. 79

che regnava, si sbandavano scomparendo fra le alte erbe della steppa.

I convitati, vuotata un’ultima tazza di khumis, si erano affrettati a raggiungere i loro cavalli dovendo scortare gli sposi e si erano disposti su due lunghissime file, una a destra e l’altra a sinistra della porta principale della casa.

Tutto d’un tratto un grido altissimo s’alzò, perdendosi lontano lontano nella steppa sconfinata:

— Viva gli sposi! —

Talmà era ricomparsa sulla bianca cavalla, sotto un nuovo velo di seta trapunto in oro che copriva quasi tutta la parte posteriore del suo bellissimo animale.

Teneva fra le braccia un agnellino dalla lana candidissima, ucciso pochi momenti prima e adorno di nastri di seta a varie tinte.

Si fermò un momento a guardare i cavalieri, poi lanciò la sua cavalla a corsa sfrenata attraverso la steppa, tenendosi ben stretto al seno l’agnellino.

Pochi momenti dopo Hossein usciva a sua volta, montando il suo splendido cavallo e si lanciava sulle tracce della fidanzata, seguito dal beg, da suo cugino e da Tabriz, gridando con voce stentorea:

— Amici, aiutatemi a raggiungerla!... La mia stella fugge!...

— Eccoci! — urlarono in coro i cavalieri, snudando i kangiarri, — Uran!... Uran!... —

Non era che una commedia, poichè Talmà non aveva nessuna voglia di fuggire al suo valoroso fidanzato: ma così doveva fare, poichè nelle cerimonie nuziali si deve sempre simulare il rapimento della fidanzata.

Il ratto della sposa figura sempre presso tutte le tribù turcomanne e anche afgane e belucistane.

I Sarti si limitano a dare la caccia alla sposa e strapparle l’agnello che porta con sè.

Presso altre tribù turaniche invece, s’impegnano delle vere lotte per strappare la sposa dalla sua tenda.

Il giorno fissato pel matrimonio il fidanzato, seguito dai suoi più fedeli amici armati come se dovessero andare alla guerra, si presenta dinanzi alla tenda della fidanzata intimando imperiosamente ai genitori di lei di consegnargli la sua futura sposa, se non vogliono provare la buona tempra delle sue armi.