Pagina:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869.djvu/26

Da Wikisource.

— 22 —


il compenso, nel caso che il libro andasse perduto.

Più comuni, specialmente limitrofi, si possono riunire, come suol dirsi, in consorzio, e fondare insieme una Biblioteca popolare, che diventerà così anco ambulante da comune a comune, precisamente come si suol fare già da qualche anno in Iscozia.

Biblioteche popolari in Italia.

Primo esempio — Sussidi provinciali, e del Ministero.

Prato (Firenze).

La libertà spirò anco nel nostro paese il suo alito rinnovatore. Oggi le Biblioteche popolari in Italia sono oltre 250.

Il movimento in favore di queste istituzioni fu dato nell’ottobre 1861. In quell’anno s’impiantò a Prato la prima Biblioteca popolare italiana. Il progetto di essa improvvisato in un ritrovo di 8 amici fu tosto messo in esecuzione, cominciando con un sol libro di poche pagine. Le Società che hanno modesto inizio, e che non promettono tanto o troppo, sono quelle che fioriscono più e danno più splendidi risultati. La fortuna arrise a sì lodevole iniziativa; doni di privati, incoraggiamenti di Ministero, e fino il premio all’Esposizione di Parigi non le mancò: all'aprirsi dell’8° anno di sua fondazione aveva ben 4 mila volumi, una rendita annua di lire 1200, soci in numero di 200: essa colla pubblicazione de’ suoi atti, delle sue memorie, dei suoi statuti, relazioni, cataloghi, diffusi poscia in tutta Italia, accese un vero fuoco che non