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difficile nei primi tempi e nei comuni rurali che i lettori si presentino da soli; in questi casi i benemeriti promotori della Biblioteca si adoprino essi stessi a ricercar lettori e prestare i libri.
Ogni comune si regolerà secondo le condizioni d’agiatezza e coltura de’ suoi abitanti nello stabilire il prestito gratuito, o verso un piccolissimo compenso. È desiderabile che si avvezzi chi legge a comperarsi questo piacere, perchè così lo apprezzerà anche di più; ma ciò non deve compromettere l’esistenza e la popolarità delle Biblioteche.
Il Bibliotecario ha tre registri (per i quali bastano semplici scartafacci scritti a mano), cioè:
1. Un catalogo portante l’indicazione dei libri, il loro numero d’ordine, il giorno in cui sono entrati, e la loro provenienza (se donati, dicendo da chi; se comperati, a qual prezzo e per qual mezzo).
2. Un registro dei prestiti portante i nomi di quelli che si fanno prestare i libri, il titolo e il numero d’ordine dei libri prestati, il giorno in cui sono prestati e quello in cui sono restituiti.
3. Un libretto di cassa, dove sono da notarsi esattamente tutte le entrate e le spese, facendo la somma ad ogni pagina.
Un’altra piccola spesa urgente è quella di un sigillo, per apporlo alla prima ed all’ultima pagina d’ogni libro, e a metà del volume. Accanto al marchio della prima pagina si metterà la somma che ha costato il libro, compresa la legatura, per prevenire qualunque disputa per