Pagina:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869.djvu/5

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Delle Biblioteche per il popolo.

A che servirà il saper leggere al popolo, se non avrà nulla da leggere? Il complemento della scuola primaria è dunque la Biblioteca popolare. La prima è la chiave, ma la seconda è la casa. Avendo la chiave senza la casa, non si può dir davvero di essere alloggiati.


Di tutte le cose che l’uomo può fare quaggiù, la più importante, la più meravigliosa è ciò che chiamasi Libro.


Le sole scuole non bastano: esse non sono che un avviamento, una preparazione, e non possono che segnare un indirizzo. La pianta chiede aiuto costante, benignità perpetua di terreno e di cielo: il soccorso all’intelletto dev’essere giornaliero; se volete un popolo il quale non fallisca la via del vero, dategli un maestro responsabili in parto de’ suoi traviamenti. Un maestro continuo? Quale sarà? — Vi è un precettore che non aggrava che di pochi soldi il bilancio dello Stato, del comune, dei privati; questo precettore, ben disse il prof. Galanti, è il libro.

Sì i libri devono essere i nuovi maestri che continuano l’opera delle scuole, Riccardo di Burg scriveva nel suo Philobiblion, «sono dessi i maestri che c’istruiscono senza verghe o sferze, senza collera e senza danaro, se li avvicini non dormono, se li ricerchi non si nascondono, non mormorano se tu erri, nè ti rimproverano della tua ignoranza.» Ma oh! quanto pochi son coloro che acquistar ne possono qualche porzione, e quanto innumerevoli quelli ai quali neppure è conceduto possedere i libri più necessari e meno dispendiosi! Il giovanetto uscito dalla scuola con qualche nozione, se non avrà poi al-