Pagina:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869.djvu/59

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parecchi nel suo mandamento govonese; prima ebbe in sussidio l’appoggio del comune, poscia dovè sopperire del proprio per non vedere morte pria di nascere le bene avviate scuole serali e festive: fatto così un buon contingente di lettori, diè mano sul principiare del 1868 a far circolare delle buone letture, facendo sorgere l’appetito dei libri in quei buoni popolani e ad ammannire un po’ di biblioteca per essi. Eccone brevi cenni sul suo ordinamento: La Biblioteca di Govone del teol. Dalmasso è in parte stabile e in parte circolante. Appartengono alla prima i libri all’intelligenza dei quali non basta il solo corredo delle cognizioni acquistate nelle scuole popolari, ma è necessaria ancora l’orale spiegazione del maestro: fan parte della seconda i libri veramente popolari e di più facile intelligenza: vi sono pertanto due specie di lettori, gli uni convengono nella sala in ore determinate secondo la stagione a leggere i libri e quivi trovano sempre un aiuto a capirli, gli altri li portano a domicilio per leggerli. D’ambe le classi dei lettori si tengono gli opportuni registri, come anco del movimento dei libri. Si è voluto poi, che mentre i lettori dai libri imparano salutari cognizioni, dagli arredi, dall’ordine e dalle cose esterne che attorniano la Biblioteca imparassero eziandio la decenza, l’ordine, e quell’esterna pulizia desiderabile nell’operaio, e si è visto che questa tacita lezione di decenza porta i suoi frutti. È pur da notarsi che a fine di promuovere ed eccitare nell'animo dei suoi conterrazzani la venerazione e l’amore verso i più illustri scrittori e sommi uomini d’Italia, ha il signor Dalmasso fatta collezione (che tiene gelosamente custodita in apposita scansia) di pre-